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Co2 Resa: registro verde del settore vitinicolo

emissioni Co2 nell’agroalimentareUn registro che contabilizza le emissioni di Co2 delle aziende vitivinicole. Si tratta Co2 Resa realizzato da Csqa Certificazioni e Valoritalia: il primo registro in Europa per la valorizzazione dei crediti di carbonio sul mercato volontario del settore agroalimentare all’interno del quale verranno iscritte tutte le aziende che hanno messo, nei due anni scorsi, o metteranno in pratica azioni volte a ridurre le quantità di gas climalteranti emesse per la propria produzione nell’ottica dello sviluppo sostenibile e della tutela ambientale.

Si partirà dal settore vitivinicolo. Anzitutto è necessario calcolare le emissioni generate dalle organizzazioni, dai processi e dai prodotti, prestando attenzione al ciclo produttivo e, nel caso della carbon footprint di prodotto, al ciclo di vita.

Una volta fotografato questo quantitativo di emissioni in conformità a standard codificati a livello internazionale, si dovrà provvedere all’elaborazione di un Piano di Riduzione delle emissioni. Il Piano conterrà le strategie necessarie al raggiungimento degli obiettivi complessivi di mitigazione climatica.

In questa fase iniziale le tre tipologie di intervento, che possono essere valorizzate tramite il Registro, sono:
– ‘Energia ed efficientamento energetico’ che prevede l’istallazione di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili e interventi di efficientamento energetico delle aziende che riducono costi e impatto ambientale;
‘Corridoi ecologici’ che prevede la creazione e il miglioramento gestionale di siepi e boschetti sulle superfici agricole.
metodologia ‘Biochar‘, carbone vegetale che assorbe Co2 ottenuto dalla combustione di biomassa di scarto in assenza di ossigeno e utilizzato come ammendante del suolo.

botte di vino - uvaUna volta messe in pratica le azioni e raggiunti gli obiettivi, si procede alla contabilizzazione delle emissioni ‘risparmiate’ all’ambiente e si accede al mercato volontario delle emissioni di carbonio. Ci sono due tipi di mercati del carbonio: i mercati regolamentati e i mercati volontari.

I primi puntano a evitare che determinati soggetti emettitori sforino un tetto massimo di emissioni a loro assegnate. Il mercato volontario è invece sostenuto dalla volontà di soggetti pubblici o privati di ridurre la propria impronta ecologica attraverso il meccanismo di ‘baseline and credits’: i progetti che portano alla riduzione delle emissioni rispetto a uno scenario di riferimento (baseline), generano crediti che possono essere scambiati sul mercato e acquistati da altre aziende che vogliono compensare le proprie emissioni di gas serra.

Il mercato volontario è quindi alimentato da crediti generati da interventi (progetti) di riduzione di gas serra (Ghg) e le variazione delle emissioni dei vari gas serra possono essere misurate con un’unica unità di misura, la tonnellata di Co2 equivalente.

Con Co2 Resa, afferma Pietro Bonato, direttore generale di Csqa Certificazioni, “offriamo una risposta concreta alle molte aziende agroalimentari, e in particolare vitivinicole, che si stanno impegnando sul tema della sostenibilità e necessitano di uno strumento in grado di misurare gli sforzi attuati e soprattutto di darne evidenza al mercato”.

Co2 Resa, infatti, “è innanzitutto la garanzia di tracciabilità dei crediti registrati, che vengono identificati in modo univoco contrastando il rischio di conteggi plurimi e greenwashing. Ma il vero punto di forza, che si ricollega alla nostra mission, è garantire la possibilità di acquistare crediti generati da progetti di mitigazione 100% made in Italy, provenienti dal settore agroalimentare italiano. Un’ottima credenziale per chi acquista, specialmente per i compratori esteri. In questo senso – conclude Bonato – con Co2 Resa si guarda a un mercato potenziale di assoluto rilievo nello scenario internazionale”.

12 novembre 2013

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