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Fondi europei per aree montane e rurali

sviluppo sostenibilePresentato a Expo Rurale un protocollo d’intesa fra Uncem, Assogal e Res Tipica per accedere ai finanziamenti europei per lo sviluppo sostenibile nelle aree montane e rurali. Obiettivo: creare nuove opportunità di lavoro.

“L’obiettivo è intercettare i finanziamenti europei facendo sì che le risorse vadano nel modo giusto e nel posto giusto. Per far questo costituiremo un comitato tecnico-scientifico che possa puntare sulle progettualità locali e sulla filiera corta”.

E’ in queste parole di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, la sintesi del protocollo d’intesa sottoscritto dalla stessa associazione dei comuni ed enti montani della Toscana con Assogal (Associazione di Gruppi di azione locale) e Res Tipica (1800 comuni associati divisi in una ventina di associazioni, Città del Vino, Città del Bio, Città dell’Olio) e presentato sabato, nel corso di una conferenza stampa nel padiglione Spadolini, alla Fortezza da Basso, nella terza giornata dell’Expo Rurale 2013.

Il protocollo, infatti, della durata di sette anni, dal 2013 al 2020, che ha come obiettivo principale il reperimento di fondi europei per lo sviluppo sostenibile delle aree rurali e montane della Toscana: una base di partenza per la creazione di nuove opportunità di lavoro per i giovani toscani nel settore della green economy e nello sviluppo durevole.

“Un protocollo unico nel suo campo – ha spiegato il coordinatore di Res Tipica, Claudio Serafini – che si caratterizza per la capacità di integrare interventi sul territorio. Ci muoveremo su tre linee: con la presentazione di proposte che partano dai territori e, dunque, con un forte coinvolgimento della popolazione, cercando di favorire la collaborazione fra soggetti pubblici e privati e, infine, lavarea rurale-campagna-agricolturaorando alla costruzione di reti fra i comuni. Vogliamo mettere insieme un grande e coerente progetto di sviluppo sostenibile – ha concluso Serafini – per le zone rurali e montane toscane, superando positivamente la regola “aggregativa” della programmazione passata”.

I fondi di cui si parla sono ragguardevoli. Il Consiglio europeo ha infatti messo a disposizione 6 miliardi di euro per la formazione e la riqualificazione dei giovani: il programma formativo dovrebbe passare tramite i centri per l’impiego. Questi fondi sono suddivisi tra i ventisette Paesi Europei, e di questi 400-500 milioni saranno destinati all’Italia. L’intervento ha avuto grande successo laddove è già stato sperimentato, in Austria, Svezia e Danimarca, ed è per questo che la Commissione Europea ha deciso di estenderlo a tutti gli stati.

I firmatari del protocollo si muoveranno per costruire partenariati in Europa del Nord e del Sud a partire dalle collaborazioni già in corso con Germania, Francia, Austria, Grecia e con i nuovi paesi dell’Eu (a cominciare dall’ultimo, la Croazia) e con la città metropolitana di Norimberga, che ha redatto il suo secondo rapporto triennale sulla sostenibilità a 360 gradi. Assogal, Uncem e Res Tipica individueranno poi i “bandi” dell’Unione europea a presentazione proposte e idee progettuali sulla sostenibilità, da condividere con la Regione Toscana.

16 settembre 2013

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