recupero ‘artistico’ rifiuti – Lanciato nel febbraio del 2010 da Ecolight il primo Museo Virtuale del Riciclo è già andato ben oltre i due milioni di clic.
È possibile trovare oggetti d’arredo, strumenti musicali, installazioni e quadri. Tutte opere che hanno una caratteristica in comune: sono state realizzate con l’utilizzo di rifiuti.
«Abbiamo assistito ad un trend di costante crescita, segno che l’attenzione al mondo dei rifiuti e del riciclo è in continuo aumento», osserva Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio per la gestione dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), delle pile e degli accumulatori.
Sono cresciute le pagine viste mensilmente e i visitatori unici del portale: se nel primo anno di attività sono stati registrati in media 5.727 visitatori unici al mese, nel secondo anno (da marzo 2011 a febbraio 2012) i visitatori unici al mese sono diventati 7.632, con punte che hanno sfiorato i 10mila contatti.
«Pur essendo un museo solamente virtuale, museodelriciclo.it è la dimostrazione concreta di come ciò che consideriamo rifiuto non è materiale da buttare, ma può rinascere a nuova vita», continua Dezio.
«Il Museo del Riciclo è la testimonianza di come il recupero dei rifiuti può portare ad un valore aggiunto: troviamo molti esempi di come anche delle schede madri di computer possono essere trasformate in colorate lampade; non bisogna dimenticare però che i circuiti stampati, così come i piccoli e grandi elettrodomestici, i televisori e le lampadine a risparmio energetico non solamente danno origine a importanti materie prime seconde che possono essere impiegate nei ciclo di produzione di nuovi oggetti, ma anche permettono un consistente risparmio in termini di consumo energetico e minor inquinamento».
La scelta di farne un portale internet deriva dalla volontà di proporre una vetrina aperta a tutti, aperta ai “consumatori” come ai “creatori“. Il Museo infatti si propone di raccogliere le testimonianze di coloro che, attraverso un’idea, danno nuova vita agli oggetti “da buttare”. Il risultato può essere un quadro o un’istallazione, un oggetto di design o uno strumento musicale, oppure ancora una maglia da indossare. La creatività non sembra conoscere limiti quando si tratta di reinventare un oggetto destinato alla discarica: tra provocazioni, soluzioni di arredo e vere opere d’arte, il “riciclo” trova spazio in moltissime forme e risultati.
«Per quanto sia impossibile presentare un’opera omnia di tutto quanto riguarda questo particolare mondo, l’intento è di offrire quantomeno una finestra per approcciare un “universo” che è in costante e pieno sviluppo», prosegue il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio.
Così il tema del “riciclo” deve diventare più familiare: non più legato al mondo dei rifiuti, ma collegato ad un nuovo modo di vivere. Conclude Dezio: «Siamo infatti convinti che il riciclo, in quanto “buona pratica”, è una forma d’arte capace di insegnare a rispettare maggiormente l’ambiente».
26 agosto 2013