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L’albero di Natale: dalla casa alle piazze quello vero è più sostenibile

Natale green – Scegliere un albero vero per abbellire le festività natalizie è una scelta amica dell’ambiente, a patto che poi lo si smaltisca nel modo corretto.
L’acquisto di un albero vero, rispetto ad un esemplare di plastica, risponde perfettamente alle esigenze di sostenibilità, come ci ricorda PEFC Italia, l’ente normatore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale.

In casa ma anche nelle grandi piazze italiane, dal Vaticano a Finale Emilia la presenza di un albero vero e certificato arriva a sostegno della sostenibilità e al contempo aiuta le comunità montane italiane.

Importante smaltirli in maniera corretta dopo le feste

Passate le feste, gli alberi recisi e quelli in vaso che non si vogliono mantenere per gli anni successivi, dovranno poi essere smaltiti in modo corretto, portandoli nelle isole ecologiche: in questo modo saranno trasformati in compost utile alla crescita di nuove piante.

Ripiantare gli alberi dei vasi in bosco potrebbe non essere, invece, la scelta migliore.
Collocarli in boschi significa creare potenziali problemi ecologici (l’abete non fa parte dei boschi naturali di pianura/collina) e di inquinamento genetico (non possiamo conoscere il patrimonio o le malattie dell’albero).
Meglio quindi scegliere, ove possibile, il proprio giardino di casa, ma attenzione, le piante sempreverdi hanno radici molto superficiali e quindi potrebbero diventare un pericolo se crescessero troppo in alto.

L’albero di plastica incide maggiormente sull’ambiente

Le emissioni di produzione e smaltimento di un albero in plastica sono pari a 4 volte quelle di un albero vero e ad incidere maggiormente è il trasporto, che mette in luce l’importanza di acquistare alberi e prodotti legnosi che provengano da una filiera corta e locale.
Inoltre gli alberi finti sono realizzati con il petrolio e devono essere smaltiti come rifiuti speciali e – secondo uno studio di Coldiretti – i cinque milioni di abeti in plastica che vengono in media acquistati ogni anno emettono gli stessi gas di sei milioni di chilometri percorsi in macchina.

“Scegliere un abete vero per il periodo natalizio significa mettere in casa una creatura vivente che respira, assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno e olii essenziali che purificano l’abitazione”, dichiara Maria Cristina d’Orlando, presidente del PEFC Italia. “E soprattutto, significa sostenere le comunità locali, le aree interne del nostro paese, creando una relazione positiva fra città e montagna e prendendo le distanze da sistemi produttivi lontani da noi e incompatibili con l’ambiente”.

La provenienza dell’albero di Natale è importante: infatti più è vicino il luogo di coltivazione o il bosco dal quale è stato prelevato, minore sarà l’impatto sull’ambiente per il trasporto.

Coltivazioni specializzate

Gli abeti italiani disponibili sul mercato natalizio derivano per il 90% da coltivazioni specializzate gestite da oltre mille piccole aziende agricole italiane. Il restante 10% (i cosiddetti cimali o punte d’abete), può derivare da normali pratiche di gestione forestale che prevedono interventi di diradamento indispensabili per far sviluppare meglio le foreste o di pulizia dopo eventi meteorici estremi (come accadde un anno fa, con la tempesta di vento Vaia).

Meglio scegliere un albero certificato

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Altro elemento decisivo nella scelta dell’albero di Natale è la certificazione che garantisce la massima trasparenza in termini di tracciabilità, legalità, e rispetto dell’ambiente. Garanzia di queste caratteristiche è il logo PEFC che è lo schema più diffuso in Italia e nel mondo per la certificazione della gestione forestale sostenibile. “Ma oltre alle aziende produttrici di alberi natalizi, ci sono centinaia di aziende certificate nel settore della produzione e lavorazione del legno: scegliere i loro prodotti, in legno e carta, significa rafforzare il circolo virtuoso della sostenibilità e contribuire a modificare le scelte imprenditoriali delle aziende della filiera bosco-legno.

Per giunta quest’anno alcune aziende utilizzano il legno derivante dagli alberi abbattuti dalla Tempesta Vaia per creare doni natalizi, innescando un vera Filiera Solidale a favore delle aree alpine colpite dalla tempesta Vaia”, dichiara Antonio Brunori, segretario generale PEFC Italia.

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