alimentazione e ambiente – Una persona su tre nel pianeta soffre di qualche forma di malnutrizione, ovvero è denutrita in sovrappeso o obesa. Ma “la politica può e deve fare molto”, perché la “nutrizione è un problema politico”.
E’ quanto sottolineato dal direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) José Graziano da Silva, durante il suo discorso di apertura del “Simposio internazionale sui sistemi di alimentazione sostenibili per una dieta salutare“, organizzato a Roma in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
La malnutrizione è un problema, “che ha costi umani, sociali, ambientali ed economici enormi” e da cui “nessun Paese è immune”, ha detto da Silvia. Per questo “deve essere considerata una responsabilità dello Stato”. I consumatori, ha proseguito, “devono avere la facoltà di scegliere il cibo e diete sane“.
Questo significa che dovrebbero esser messi in condizione di avere “una giusta educazione alimentare, una precisa etichettatura dei cibi e una corretta pubblicità dei prodotti alimentari”. I governi, inoltre, “dovrebbero incoraggiare la diversificazione dell’agricoltura e una migliore gestione post-raccolta”, così come “facilitare l’accesso al mercato per famiglie povere e assicurare garanzie di sicurezza alimentare”.
Se si consumano prodotti di stagione, poco trasformati e con confezioni scarne: mangiare sano aiuta anche l’ambiente.
“I consigli per ridurre impatto l’impatto negativo che la nostra alimentazione ha sull’ambiente di fatto coincidono con quelli di una sana alimentazione”, spiega Catherine Leclercq, della Divisione Nutrizione e Sistemi alimentari della Fao.
La sfida complessa della nutrizione
Oggi circa 800 milioni di persone soffrono la fame cronica, nel senso che non sono regolarmente nelle condizioni di consumare cibo in quantità sufficiente per condurre e mantenere una vita sana e attiva.
La malnutrizione va oltre la fame cronica, e include la mancanza di micronutrienti, il sovrappeso e l’ obesità. Diete povere sono collegate a una varietà di problemi di salute e possono favorire la povertà e ostacolare lo sviluppo economico.
Oltre due miliardi di persone nel mondo soffrono di qualche forma di malnutrizione legata alla mancanza di micronutrienti e si stima che 150 milioni di bambini sotto i 5 anni di età siano affetti da rachitismo a causa di diete inadeguate. Allo stesso tempo, 1,9 miliardi di persone sono sovrappeso e circa 600 milioni sono obesi.
Le sfide poste dalla nutrizione sono complesse e spesso sovrapposte tra loro: persone nelle stesse comunità possono soffrire fame, mancanza di micronutrienti e obesità oltre ad altre problematiche.
Slancio in avanti
Lo scorso aprile l’ assemblea delle Nazioni Unite ha dichiarato l’ inizio della “Decade Internazionale sulla Nutrizione” per offrire una cornice entro la quale diversi attori possono collaborare alla realizzazione degli impegni presi durante la Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione (ICN2) nel 2014 e per affrontare le sfide legate alla nutrizione negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SGDs) adottati l’anno scorso.
La nutrizione ha un ruolo di primo piano negli SDGs: l’Obiettivo 2 infatti chiama ad eliminare non solo la fame, ma anche la malnutrizione “in tutte le sue forme”.
Con l’obiettivo di contribuire ai progressi verso tali mete, nei prossimi due giorni il simposio offrirà a decisori politici, parlamentari, esperti di nutrizione e salute governativi e del settore privato, professionisti dello sviluppo e altri stakeholder, l’opportunità di esplorare in profondità modi per trasformare i sistemi alimentari per poter offrire a tutti una migliore nutrizione.
05 dicembre 2016