edilizia e legno – Costano meno delle abitazioni di cemento e pietra, sono riconosciute come il modo migliore per ridurre i danni da terremoto, eppure in Italia ancora ci si ostina a non investire nell’edilizia in legno.
Il monito arriva dal PEFC Italia, federata allo schema di certificazione forestale sostenibile più diffuso in Italia e nel mondo, che ricorda come le esperienze passate insegnino quanto il legno applicato alle costruzioni sia uno straordinario alleato per l’edilizia sostenibile e sicura.
La conferma arriva anche dalle analisi dei massimi esperti internazionali e dalle migliori esperienze di prevenzione e ricostruzione avvenute in Italia e nel mondo. E’ possibile costruire nel rispetto della tipologia degli edifici e ricorrendo a materiali costruttivi che derivano dalla tradizione, avendo cura certo di rinsaldare la struttura con conglomerati leganti di buona tenuta e facendo un alto uso di materiali leggeri ed elastici come è appunto il legno.
“L’abbiamo visto tutti e non è la prima volta purtroppo – commenta Maria Cristina D’Orlando, presidente del PEFC Italia -.
Inserire nelle vecchie abitazioni tetti in cemento armato vuol dire spesso condannarle al collasso alla prima scossa sismica di una certa intensità. Se si fosse puntato sul legno probabilmente non avremmo avuto tutti quei danni. Il tetto in legno dà leggerezza e non stressa la struttura sottostante, respira ed è bello da vedere e abitare”.
Una realtà ben nota agli addetti ai lavori e agli esperti di tecniche costruttive innovative. Legno massiccio, legno lamellare, pannelli di legno incrociato (Cross laminated timber) intonacabili, serramenti e pavimenti con specie legnose certificate, adozione di tecniche di termo trattamento, impregnanti che proteggono da muffe, insetti e acqua, software per la progettazione di case passive: ecco i tanti tasselli di una rivoluzione che oggi rende possibile collaudare edifici in legno alti fino a 20 piani.
“Dagli edifici multipiano ai piccoli chalet, dai condomini prefabbricati alla casa su misura, dalle chiese alle scuole, il legno offre elevate prestazioni tecniche e costi contenuti per tutte le tipologie di costruzioni – spiega Antonio Brunori, segretario generale del PEFC Italia -.
Con le attuali conoscenze quindi non ci sono limiti all’uso del legno per le varie tipologie di costruzioni. Le soluzioni rese possibili dalle varianti ingegnerizzate del legno assicurano prestazioni superiori a quelli di altri materiali usati in edilizia e al legno massiccio ed è proprio questo uno degli aspetti che ha contribuito a incentivarne l’utilizzo come ideale per il risparmio economico e in una logica costruttiva performante rispetto alla tutela dal rischio sismico”.
Le abitazioni in legno, per di più, possono essere consegnate pronte all’uso in tempi certi e in pochi mesi, con prezzi contenuti. Tutte peculiarità che le renderebbero perfette non solo nella futura ricostruzione a lungo termine ma anche, nelle attuali prime fasi post-sisma, permettendo di ridurre i tempi per dotare le famiglie rimaste senza casa di prefabbricati confortevoli, sicuri e sostenibili.
In Italia esempi virtuosi applicati nei terremoti del passato già esistono. Molte aziende certificate PEFC negli ultimi anni si sono impegnate in prima linea nella gestione dell’emergenza terremoti in Italia, sia dal punto di vista della costruzione di moduli abitativi provvisori che della ricostruzione; aziende coinvolte in virtù del proprio know how e dell’esperienza maturata nella progettazione e costruzione di case in legno e che hanno fatto della certificazione forestale PEFC uno degli strumenti per ripensare il futuro rispettando l’ambiente (il legno è acquistato solo da boschi gestiti in maniera sostenibile e certificata).
Tutto questo può essere fatto senza impatti negativi su ambiente e clima: la certificazione PEFC infatti rafforza le grandi potenzialità del settore forestale italiano di cui ancora pochi conoscono il valore, incentiva una gestione attiva e sostenibile di boschi e territori interni e rappresenta anche uno strumento per migliorare l’attività aziendale: chi si certifica accetta la sfida di far vedere e giudicare il proprio lavoro, la propria modalità di gestione, accetta di ritarare la propria organizzazione seguendo le regole europee della sostenibilità. E non a caso, chi vince questa sfida, ottiene buoni risultati sul mercato.
“Queste storie e questi dati – conclude D’Orlando – dimostrano quanto sarebbe lungimirante stimolare l’ulteriore diffusione del legno in edilizia, in particolare nelle zone ad alto rischio sismico: un grande investimento strategico nella sicurezza, nella qualità e nella sostenibilità in edilizia. Investire sul legno locale e certificato rafforzerebbe un settore cruciale della nostra industria e aumenterebbe il valore delle nostre risorse forestali, ancora oggi drammaticamente sottoutilizzate, considerato che continuiamo ad importare più dell’80% del legno che lavoriamo”.
08 settembre 2016