sostenibilità – “Stiamo predisponendo un decreto che verrà approvato dal Cdm per portare via i rifiuti in maniera spedita”.
A darne conferma è lo stesso ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ospite di Uno Mattina su RaiUno, che interviene sulla questione relativa alla rimozione dei detriti che si pone dopo questa fase di prima emergenza nelle zone colpite dal sisma.
Per quel che concerne il pericolo amianto è ancora il ministro a sottolineare “esiste sempre ma in questo caso è più contenuto che in altri casi, non ci preoccupa molto”. “Dobbiamo salvaguardare i beni storici-artistici anche come macerie perché quelle macerie possono diventare materia prima della ricostruzione”.
“Queste cose le stiamo mettendo in campo insieme al coinvolgimento anche delle Regioni limitrofe per portare nelle discariche o negli impianti che si riterranno opportuni tutti i materiali da smaltire successivamente”, ha sottolineato inoltre Galletti.
Sul rischio frane e sulla tenuta degli edifici coinvolti dal sisma é in corso un monitoraggio del territorio, spiega ancora il ministro.
“Siamo in campo dalle primissime ore dopo il terremoto con l’Ispra. Il nostro lavoro in queste prime ore è stato quello di monitorare il territorio cioè andare a vedere se si sono verificate potenziali frane pericolose per il territorio, incominciare insieme alla Protezione civile a valutare la staticità degli immobili, quelli pericolanti e quelli non. Quindi immediatamente a valutare i primissimi rischi”.
“La situazione per adesso – ha aggiunto – è sotto controllo a parte l’evidente catastrofe che è avvenuta quindi per quanto riguarda gli immobili sono pochi quelli agibili. Per quanto riguarda la tenuta del territorio ci sono rischi contenuti. Chiaramente questo monitoraggio deve continuare. Non siamo ancora in grado di dire oggi esattamente qual è la situazione. Siamo andati a vedere i punti più a rischio” (foto Croce Rossa Italiana)
Per quel che concerne i 50 milioni stanziati dal Cdm per le zone colpite dal terremoto si tratta di “Investimenti di ricostruzione” e “per me questi fondi devono essere esclusi dal patto di stabilità europeo”. “Dirò di più non vanno esclusi solo gli interventi emergenziali, andrebbero esclusi in particolare gli interventi di prevenzione per la manutenzione e la tutela del territorio”, ha aggiunto.
Il ministro ha anche spiegato che i 50 milioni stanziati “servono per gli interventi di super emergenza adesso bisogna fare la conta dei danni, la quantificazione, dopodiché si interverrà con ulteriori fondi. Si interverrà anche con ulteriori provvedimenti, come quello sulla rimozione dei detriti”.
Affrontando il problema prevenzione il ministro ha sottolineato che “sia per quanto riguarda gli immobili pubblici sia per quanto riguarda gli immobili privati. Sugli immobili pubblici, io credo che ci voglia un grande piano decennale, di lungo periodo, sull’antisismicità”.
“Per quanto riguarda il privato io credo molto negli strumenti di detassazione. Noi ne abbiamo uno in corso che è quello dell’ecobonus che l’anno scorso abbiamo esteso anche agli interventi antisismici, credo che noi dobbiamo agire in particolare su quello, rendendolo più semplice – ha continuato Galletti -. Oggi il limite di quell’intervento è che riguarda il singolo privato ma se io ho una casa in un condominio non è che posso fare l’intervento io e non il mio vicino di casa”.
“Questi interventi – ha sottolineato – vanno potenziati ancora anche come detassazione fiscale, noi dobbiamo puntare molto su questa ma anche su strumenti nuovi per dare modo a tutti di poter agire sulle proprie abitazioni”.
29 agosto 2016