raccolta differenziata – In Italia il livello della raccolta differenziata degli imballaggi di vetro ha raggiunto quota 77%, rappresentando il migliore esempio di un’economia circolare ben funzionante.
Numeri e dettagli vengono evidenziati dal rapporto ‘Il riciclo del vetro e i nuovi obiettivi europei per la circular economy’, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile per conto di Assovetro, l’Associazione nazionale degli industriali del vetro aderente a Confindustria.
Il rapporto offre una panoramica sul presente e sul futuro del settore che conta 20.200 occupati, produce 1,4 miliardi di Pil e con il 70% degli investimenti green. Il settore della produzione e riciclo del vetro è anche un importante driver economico per tutta l’Europa: ha generato 125.000 posti di lavoro, contribuendo con 9,5 miliardi al Pil europeo e riducendo del 48% l’utilizzo di materie prime.
Con il riciclo del rottame di vetro reimpiegato nei forni delle aziende vetrarie italiane (comprese le importazioni e il rottame di vetro non da imballaggio), nell’ultimo anno sono state risparmiate materie prime tradizionali per circa 3.020.000 tonnellate, energia per 316 milioni di metri cubi di metano ed emissioni per circa 1,9 milioni di tonnellate di CO2.
Di fronte ai nuovi target di riciclo posti dal recente pacchetto Ue sull’ economia circolare (75% nel 2025 e 85% nel 2030) sarà, però, necessario fare maggiori sforzi per migliorare la qualità e la quantità delle raccolte differenziate. Oltre 512.800 tonnellate di vetro finiscono ancora nei rifiuti indifferenziati, mentre altre perdite emergono negli impianti di selezione e trattamento dei rottami di vetro, dove ben 150.000 tonnellate di scarti, per il 90% di vetro, finiscono in discarica insieme ai materiali di scarto a causa della scarsa qualità della raccolta.
Nell’analisi territoriale, il Rapporto Assovetro evidenzia poi come il Nord registra 34,9 Kg/ab, il Centro 24,6 Kg/ab e il Sud solo 16,6 Kg/ab, con un tasso di riciclo che a nord ha toccato circa il 73% contro il 54,9% del sud. Per raggiungere gli obiettivi posti dal pacchetto circular economy, il riciclo pro capite dovrà arrivare a 28,4 kg nel 2025 e 32,2Kg nel 2030 con uno sforzo molto maggiore per il Sud.
Nel 2025 il tasso di riciclo per il Sud dovrà infatti aumentare del 20% contro il 2% del Nord.
Per quanto riguarda, infine, i vantaggi ambientali, il Rapporto ci dice che da un Kg di rottame di vetro si produce un Kg di vetro, se si utilizzassero materie prime sarebbe necessario un input di 1,17 Kg.
Il riciclo del vetro permette quindi di ridurre il consumo di risorse naturali (3.020.002 tonnellate nel 2014) e di diminuire le emissioni di CO2 (780.174 t.) grazie al risparmio di energia (4.617 TJ) e alla decomposizione dei carbonati presenti nella miscela vetrificabile tradizionale.
A questo va anche aggiunta la riduzione della CO2 che deriva dalla mancata estrazione e produzione di materie prime: una riduzione di CO2 valutata per il 2014 in circa 1.079.976 tonnellate. In totale il risparmio complessivo di CO2 è stato nel 2014 di 1.860.150 t., pari alle emissioni derivanti dalla circolazione per un anno di circa 1.181.047 auto Euro 5 di piccola cilindrata con una percorrenza media di 15.000 chilometri (emissioni CO2 105 gr/km).
La ricerca valuta anche i benefici ambientali che deriverebbero dal raggiungimento degli obiettivi posti dal pacchetto sulla circular economy al 2030. Considerando l’immesso al consumo pari al 2014 si dovranno riciclare 338.000 tonnellate in più rispetto al 2014 che porteranno a risparmiare 59.737 TEP di energia, 633.000.
18 febbraio 2016