agricoltura – Molto di più deve essere fatto per garantire che le famiglie contadine, in particolare quelle dei paesi in via di sviluppo, abbiano accesso alle biotecnologie agricole che possono rendere le loro attività più produttive e sostenibili, di fronte a grandi sfide quali il cambiamento climatico e la crescita della popolazione, ha dichiarato il direttore generale della FAO, José Graziano da Silva, all’apertura dei lavori del Simposio internazionale “Il ruolo delle biotecnologie agricole nei sistemi alimentari sostenibili e nella nutrizione”, che si chiuderà domani.
Graziano da Silva ha sottolineato la necessità di “un ampio portafoglio di strumenti e approcci per sradicare la fame, combattere ogni forma di malnutrizione e raggiungere un’agricoltura sostenibile”.
“Da foro neutrale, la FAO ha promosso dibattiti, dialoghi e scambi di informazioni, al fine di migliorare la nostra conoscenza di questi strumenti e approcci”, ha aggiunto il direttore generale della FAO.
Il simposio si concentra principalmente sulla vasta gamma di biotecnologie che potrebbero incrementare le rese, migliorare le qualità nutrizionali e fare ottenere una maggiore produttività delle colture, della zootecnia, della pesca e del settore forestale a vantaggio delle famiglie contadine e dei loro sistemi alimentari, della loro nutrizione e dei loro mezzi di sussistenza.
Le biotecnologie agricole includono molte applicazioni a bassa tecnologia, per esempio i processi di fermentazione, i bio-fertilizzanti, l’inseminazione artificiale, la produzione di vaccini, la diagnostica delle malattie, per lo sviluppo di bio-pesticidi e per l’uso di marcatori molecolari per lo sviluppo di nuove varietà e razze.
“Non possiamo perdere di vista che le biotecnologie, la conoscenza e l’innovazione devono essere disponibili, accessibili e applicabili ai piccoli agricoltori” ha affermato Graziano da Silva nel suo intervento. “Dobbiamo trovare i mezzi per rimuovere le barriere che impediscono la loro disponibilità alle famiglie contadine”, ha aggiunto.
“Lasciatemi però dire una cosa, forte e chiaro: questo simposio non ha come oggetto gli organismi geneticamente modificati (OGM). Le biotecnologie agricole sono molto più ampie degli OGM”, ha sottolineato il Direttore della FAO.
Partecipano al simposio di 3 giorni circa 500 studiosi, rappresentanti di governo, della società civile, del settore privato, del mondo accademico, di associazioni e cooperative di agricoltori. Il 16 febbraio avrà luogo una sessione ministeriale ad alto livello.
La condivisione delle conoscenze, delle esperienze e delle pratiche migliori
Attraverso una serie di presentazioni ed eventi collaterali, i partecipanti al simposio potranno condividere conoscenze, esperienze e le pratiche migliori su come le biotecnologie possono contribuire a rendere la transizione dalla produzione agricola che si basa su scarsi mezzi di produzione, con un impatto meno negativo.
Si discuterà di diverse storie di successo, nessuna delle quali implica OGM. Esempi possono essere trovati qui.
“Vogliamo indagare e dare esempi di come le moderne tecnologie possono essere compatibili con i principi di un approccio agro-ecologico“, ha proseguito Graziano da Silva, facendo notare che la conoscenza e l’innovazione “fondata su dati attendibili e sulla scienza” sono fondamentali per affrontare le complesse sfide di un’agricoltura sostenibile.
Il simposio affronterà tre temi principali: l’impatto del cambiamento climatico; la sostenibilità dei sistemi alimentari e della nutrizione; e le persone, le politiche, le istituzioni e le comunità.
È prevista anche una speciale sessione interattiva con studenti per fornire un’opportunità alle giovani generazioni di ascoltare gli interventi del simposio e fare le loro osservazioni. Gli studenti provenienti da cinque università agricole di tutto il mondo terranno un seminario online attraverso la piattaforma webinar tramite collegamenti video con la sede della FAO a Roma.
Come parte del suo impegno per promuovere il dialogo e lo scambio di informazioni a livello internazionale sullo sviluppo sostenibile, la FAO nel 2014 aveva organizzato un Simposio internazionale sull’agro-ecologia e anche contribuito a lanciare l’Alleanza Mondiale per un’Agricoltura Intelligente. A gennaio di quest’anno la FAO ha pubblicato una nuova edizione del rapporto “Save and Grow in Practice” il modello della FAO per un’agricoltura basata sugli ecosistemi.
16 febbraio 2016