ambiente – Monitorare la diversità genetica delle foreste fornirà un valido aiuto per la messa a punto di politiche di salvaguardia specifiche, che puntano anche alla riduzione dei costi.
La protezione della diversità genetica è un elemento essenziale per permettere alle foreste di raggiungere il grado di flessibilità sufficiente per adattarsi alle variazioni climatiche.
La gestione del protocollo di monitoraggio è stata oggetto del progetto europeo Forger.
La salvaguardia delle foreste considera determinanti anche gli aspetti economici.
Le industrie che poggiano la loro attività sulle foreste sono circa il 7 % del PIL manifatturiero dell’UE, e forniscono quasi 3,5 milioni di posti di lavoro in oltre 400 000 aziende, la maggior parte delle quali sono piccole e medie imprese o micro imprese. Le materie prime usate dalle industrie che si basano sulle foreste forniscono una fonte di reddito a circa 16 milioni di proprietari di foreste nell’UE.
“Il monitoraggio genetico comporta la verifica dei cambiamenti temporanei nella variazione genetica e nella struttura delle popolazioni degli alberi, allo scopo di valutare con quali risultati la diversità genetica è ben conservata nel tempo, e come essa si evolve in conseguenza del cambiamento climatico e delle pratiche di gestione” sottolinea Bernd Degen, membro del team del progetto Forger e capo dell’Istituto di genetica forestale al von Thünen-Institut, in Germania.
“Recentemente abbiamo completato il lavoro di monitoraggio sperimentale negli appezzamenti forestali selezionati, e l’analisi dei dati ci ha permesso di formulare delle raccomandazioni per un protocollo migliorato relativo al monitoraggio genetico su scala europea”.
In un filmato, Degen presenta i laboratori dell’istituto dove i campioni prelevati dagli alberi vengono esaminati, e mostra il lavoro sul campo che sta dietro al monitoraggio genetico.
Le linee guida sviluppate dal progetto garantiscono a chi si occupa delle foreste una riduzione dei costi del 30%, rispetto alla tecniche tradizionali di monitoraggio.
I risparmi si ottengono grazie alla scelta di concentrare l’attenzione solo su due fasi, invece che tre, dello sviluppo del singolo albero (adulti, piantine e alberelli) in ogni appezzamento scelto per il monitoraggio.
Completata la fase dei test il protocollo verrà nuovamente valutato e confrontato con realtù alternative legate a nuovi progetti voluti dall’Ue.
Il progetto Forger dovrebbe concludersi nel mese di febbraio del 2016.
11 gennaio 2016