efficienza energetica – Televisori, lavatrici, lavastoviglie, lampadine, condizionatori, forni, aspirapolvere e cappe: quasi un prodotto su due, tra quelli in commercio in Italia, è venduto senza etichetta energetica o ne ha una non corretta. È quanto emerge dal terzo round di “Etichetta furbetta“, l’indagine realizzata da Legambiente in collaborazione con Movimento Difesa del Cittadino, che si inserisce nel progetto pilota Marketwatch, co-finanziato dalla Commissione europea.
Su 4637 prodotti controllati, 2704 in negozi fisici e 1933 on line, il 57% è risultato etichettato correttamente: l’81% nei negozi fisici e solo il 23% nei negozi on line (un divario già rilevato in occasione della visita precedente nel 2014). Quasi un prodotto su due (43%) risulta, quindi, venduto senza etichetta o con l’etichetta scorretta.
La ricerca si inserisce nel progetto pilota Marketwatch, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Intelligent Energy for Europe, e che unisce sedici realtà della società civile che vanno ad affiancare le istituzioni nel settore del controllo di mercato a livello europeo nel campo delle etichette energetiche. L’obiettivo è quello di monitorare la corretta applicazione della direttiva sull’etichetta energetica nei negozi on line e fisici, le dichiarazioni dei produttori e la veridicità delle etichette dei prodotti. Legambiente e MdC hanno realizzato 12 visite a punti vendita tradizionali e 12 verifiche a punti vendita on line, concentrando la propria attenzione su supermercati e negozi di mobili e complementi di arredamento.
“Le direttive Ecodesign ed Etichetta Energetica – dichiara Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica di Legambiente – sono di notevole importanza per il clima e particolarmente simboliche alla vigilia della Cop di Parigi. Se venissero correttamente applicate, il taglio annuale alle emissioni di CO2 sarebbe di circa 500 milioni di tonnellate, cioè l’1,5% delle emissioni mondiali, pari a quelle del parco auto circolante in Europa. Inoltre, la loro applicazione potrebbe far risparmiare quasi 400 euro a famiglia”.
“Emerge un grave problema – aggiunge Francesco Luongo, vicepresidente del Movimento Difesa del Cittadino – riguardante le vendite on line che sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale nei prossimi anni. Gli organi di vigilanza, primi fra tutti il Mise, l’Autorità Antitrust e la Polizia postale devono vigilare e intervenire tempestivamente”.
Toscana, Lazio e Veneto sono le regioni dove sono stati controllati sei negozi specializzati in elettrodomestici ed elettronica, tre grandi superfici di vendita di mobili e complementi d’arredo e tre supermercati. I negozi di arredo si confermano quelli con il più alto grado di non conformità (53%), mentre uno dei due supermercati visitati presenta la più alta percentuale di mancata etichettatura (77%).
In questi negozi, gli elettrodomestici dove più facilmente è stata riscontrata la mancanza di etichetta sono gli aspirapolvere (32% venduti senza etichetta) e i televisori (18%), assieme, comprensibilmente, alle ultime arrivate nella famiglia delle etichette ovvero le cappe aspiranti (una su due venduta senza etichetta).
La categoria migliore? Le lavastoviglie: meno del 2% è senza etichetta. Legambiente e Mdc sottolineano che solo in un negozio su quattro è stato possibile prendere visione della scheda tecnica informativa che la normativa impone di mettere a disposizione, su richiesta, e che fornisce informazioni supplementari rispetto all’etichetta.
I negozi on line, invece, registrano una non conformità del 77%. Si tratta – rimarcano Legambiente e Mdc – di un valore molto alto se si considera che dal 1 gennaio 2015 è entrata in vigore una specifica normativa che impone la presenza dell’etichetta energetica in evidenza accanto alla foto del prodotto e, soprattutto, se si considera che ben otto dei 12 negozi fanno riferimento a grandi catene specializzate. Solo il 23% dei prodotti controllati nei negozi on line è da considerarsi correttamente etichettato e moltissimi siti ancora non si sono adattati alla normativa che prevede l’obbligatorietà delle etichette anche on line, rileva l’indagine.
Per ogni categoria sono stati scelti i 20 prodotti più efficienti e i 20 prodotti più economici presenti in negozio. Tra le categorie di prodotto meno virtuose on line ritroviamo le cappe aspiranti (89% non conformi), i televisori (75%) e i forni (64%). Si è data la preferenza ai negozi online dei grandi superstore dell’elettronica (otto), senza trascurare però gli spazi di vendita esclusivamente on line (tre) e il sito di una grande catena di supermercati.
Il progetto ha monitorato anche i prodotti che sono ormai troppo energivori per stare sul mercato e che sono stati quindi messi al bando tramite la direttiva Ecodesign: frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie al di sotto della classe A+ e aspirapolvere con potenza superiore ai 1800W. Dall’analisi emerge che il fenomeno è fortemente ridimensionato ma ancora presente: in vendita (soprattutto online) sono stati trovati tre lavatrici e due frigoriferi al di sotto della classe A+, sette televisori e due aspirapolvere.
18 novembre 2015