. Produrre cibo? Richiede un uso elevato di energia da fonti fossili

Produrre cibo? Richiede un uso elevato di energia da fonti fossili

energia e alimentazione 5 miliardi di tonnellate di cibo prodotte ogni anno richiedono un consumo di circa 491 Ej (Exa Joule) di energia da fonti fossili, impegnate per le operazioni di produzione trasformazione e distribuzione.

Attraverso l’alimentazione l’uomo rientra in possesso di un decimo di quella stessa energia consumata.
Nel caso di ortaggi surgelati la percentuale sale ad un trentesimo.

Ad aggravare la situazione interviene lo spreco di cibo che è quindi, di consegueneza, anche spreco energetico: ogni anno un abitante dei Paesi industrializzati spreca tra i 95 ed i 115 kg di alimenti.

Lo rilevano i dati dell’Enea contenuti in una pubblicazione presentata oggi in occasione del workshop “Energy and Food Communities – a sustainable program” organizzato a Expo2015 da Aicarr, l’Assocazione condizionamento aria, riscaldamento e refrigerazione, nel padiglione Cascina Triulza.

“Con interventi di efficientamento energetico pensati specificamente per le Pmi agricole, si possono abbattere i consumi di energia dal 15 al 25% – spiega Livio De Santoli, presidente di Aicarr – Questo va fatto soprattutto puntando sulle comunità locali, che sono comunità del cibo così come sono comunità dell’energia”.food street - cibo di strada

La sfida di un approccio organico a energia e agricoltura è il tema del workshop ospitato da Cascina Triulza. “Il rapporto tra energia e agricoltura si articola in due temi al momento completamente separati – continua De Santoli – l’energia per l’agricoltura e l’energia che deriva dall’agricoltura. I temi sono spesso separati, ma dovrebbero essere affrontati in maniera organica, declinandoli in chiave territoriale”.

“Il valore della sostenibilità è alla base del nostro Padiglione – spiega il presidente della Fondazione Triulza, Sergio Silvotti – tanto che nel nostro programma culturale abbiamo anche un’area tematica dedicata alla ‘produzione e stili di vita per uno sviluppo di qualità’. In particolare, il rapporto tra agricoltura e sostenibilità non è scontato. Si deve fare uno sforzo condiviso ed è importante che proprio qui si sia presentato un documento programmatico che offrirà una prospettiva per indirizzare politiche, attività e strategie future. Un importante lascito per migliorare la sostenibilità del nostro pianeta”.

12 giugno 2015

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