agricoltura – La tecnica dell’irrigazione a goccia, quella della coltivazione di ortofrutta fuori suolo, la selezione delle piante per ridurre i trattamenti chimici, sono le nuove metodologie agricole avanzate che sono state presentate ieri al “Demo Field: Agriculture of Tomorrow”, situato di fronte al PTP – Science Park di Lodi.
Un campo dimostrativo grande poco più di un ettaro, composto da una collinetta artificiale, un frutteto e una serra. L’obiettivo di queste nuove tecniche è quello di produrre di più con meno, per soddisfare i bisogni di una popolazione in crescita preservando le risorse del pianeta, a partire dall’acqua.
L’iniziativa, collegata ad Expo2015, fa parte di Lodi2015 il progetto lodigiano per il semestre dell’esposizione universale, ed è stata inaugurata da Fabrizio Grillo, segretario generale del Commissariato Italia Expo Milano 2015, presenti i rappresentanti degli enti lodigiani promotori di “Lodi2015”: Simone Uggetti, sindaco del Comune di Lodi; Mauro Soldati, presidente dell’amministrazione provinciale di Lodi; Paola Esposito, segretario generale della Camera di Commercio di Lodi.
Al progetto collaborano 20 aziende private.
“A mezz’ora di distanza da Expo 2015 offriamo una dimostrazione concreta di come si possa produrre cibo sano e sufficiente con un’agricoltura sostenibile – ha dichiarato Gianluca Carenzo, direttore generale del PTP – Science Park di Lodi –. Ecco dunque una risposta concreta ed innovativa all’interrogativo di come ‘Nutrire il Pianeta’”.
“La tecnologia agricola israeliana è molto avanzata – ha osservato Elazar Cohen, commissario del Padiglione di Israele ad Expo 2015 – e poiché a sfide globali bisogna rispondere con la collaborazione scientifica e tecnologia tra i Paesi, siamo ben lieti di collaborare con l’Italia ed altri Paesi, nello spirito di Expo 2015”.
“Se la sfida lanciata dall’esposizione milanese è di “nutrire il pianeta” – ha aggiunto Antonio Boselli, delegato per Expo di Confagricoltura – è necessario partire dalla terra, per avere cibo sano e sufficiente, ma soprattutto sostenibile, ed è questo che fa Demo Field”.
Il campo dimostrativo parte dall’acqua per promuovere la sostenibilità attraverso l’irrigazione a goccia combinata alla fertilizzazione (fertirrigazione), permettendo così di coltivare anche terreni finora difficili o impossibili da sfruttare soprattutto per i cereali. Ad abbassare ulteriormente l’impatto ambientale vi è l’abbandono dell’energia fossile per quella solare che governa, attraverso delle pompe, la distribuzione dell’acqua e dei fertilizzanti per ogni coltura.
Il Demo Field è suddiviso in tre aree distinte:
La collina – Alta 4 metri ha una pendenza del 20%, su di essa sono però coltivate colture tipicamente di pianura (mais, riso, sorgo e soia). Questo è possibile grazie all’uso dell’irrigazione a goccia che permette, sfruttando la pendenza naturale della collina, di distribuire l’acqua per semplice gravità, dopo averla attinta attraverso la pompa idraulica solare. Grazie a questo semplice e ingegnoso sistema è possibile produrre di più risparmiando fino al 40% d’acqua e riducendo in modo significativo l’impatto ambientale. Accanto ai cereali anche, lupino, luppolo e pomodoro da industria, tutti coltivati con irrigazione a goccia.
Il frutteto – Per rappresentare il frutteto, il Demo Field ha scelto il melo, una specie apprezzata, ma che richiede molta chimica per essere coltivata. Le oltre 300 piante presenti nel campo dimostrativo sono state selezionate per la loro resistenza alla principale malattia del melo: la ticchiolatura. Grazie a questa resistenza si riesce a ridurre anche a meno della metà il numero di trattamenti.
La serra – Nella serra di 500 metri quadrati trovano spazio pomodori e fragole coltivate fuori suolo, un sistema che consente di risparmiare acqua, terra e chimica raggiungendo produzioni anche superiori a quelle tradizionali.
12 maggio 2015