lotta allo spreco alimentare – Ogni anno, in Italia, 277.000 tonnellate di cibo perfettamente commestibile vengono sprecate a livello di distribuzione alimentare.
Lo spreco alimentare domestico in Italia vale oltre 8 miliardi di euro, uno spreco che il nostro Paese cerca di arginare lasciando spazio a soluzioni interessanti.
L’Italia é in prima linea contro gli sprechi alimentari. Lo dimostrano i diversi impegni presi dal governo ma anche le più recenti iniziative imprenditoriali.
Un esempio su tutti è quello di MyFoody. La start up, nata circa un anno fa, affronta gli sprechi alimentari secondo un approccio di economia circolare o Blue Economy.
MyFoody è una piattaforma e-commerce che dà la possibilità di comprare prodotti alimentari che altrimenti sarebbero sprecati.
Con MyFoody, i diversi attori che oggi sprecano, quali grande e piccola distribuzione, grossisti e ristorazione organizzata trovano un canale commerciale ad hoc che permette loro di ottimizzare le prestazioni, riducendo gli invenduti e generando meno sprechi, con un impatto positivo sul proprio bilancio, sulla tassa dei rifiuti e sull’ambiente.
MyFoody offre la possibilità di trasformare gli attuali sprechi in risorse.
A popolare la piattaforma MyFoody sono prodotti in eccedenza, in scadenza o con difetti estetici di confezionamento, buoni e perfettamente commestibili, venduti a prezzi scontati.
Con un sistema intelligente di geolocalizzazione, il consumatore visualizza e acquista su MyFoody solo i prodotti della propria area urbana di riferimento.
Grazie alla piattaforma l’utente risparmia tra il 30 e il 70%, può farsi recapitare la spesa a casa con un servizio di consegna a domicilio a impatto zero, risparmiando anche in termini di tempo.
In alternativa, l’utente potrà decidere di “raccogliere” personalmente i prodotti acquistati dirigendosi al/ai punti vendita dai quali ha acquistato i prodotti. In questo caso il ritiro dei prodotti sarà possibile con un semplice codice, dato da MyFoody.
02 dicembre 2014