Ambiente e turismo – Fra i punti di forza troviamo elementi di spicco quali competenza, esperienza e una vasta rete di contatti.
Ed è un equilibrio perfetto, dai tratti decisi, quello che consente ad EPTA di coniugare al meglio la pianificazione con la promozione del turismo ambientale.
Una sinergia strettissima con lo sviluppo sostenibile del territorio ed il gioco è fatto.
La mission di EPTA – Esperti nella Pianificazione del Turismo Ambientale – nata a Genova nel 2009, passa attraverso questi elementi grazie soprattutto all‘esperienza decennale della titolare, Carla Salvatici, una professionista nella pianificazione e nella promozione del turismo ambientale e sostenibile.
Laureata in Lettere all’Università di Genova, vanta un Master in Turismo e Ambiente all’Università di Pisa, è esperta in comunicazione, editoria tradizionale e multimediale, informatica e sviluppo di siti internet.
Ha alle spalle un’esperienza che poggia su progetti di rilievo regionale e nazionale, fra cui la collana su Cd-Rom “Città del Mondo”, edita da De Agostini.
In merito ai più recenti impegni professionali nel 2008 ha realizzato un importante progetto per lo sviluppo turistico del Parco Naturale Regionale del Beigua.
Nel 2010 ha coordinato, per conto della Cooperativa sociale La Cruna, il progetto della Provincia di Genova “Turismo senza barriere”.
Dal 2011 si sta occupando di progetti volti allo sviluppo del turismo sostenibile fra cui “Valmadrera Turistica”, commissionato dal Comune omonimo in provincia di Lecco e attualmente in fase di realizzazione attraverso l’Ufficio Gestione Turismo.
“Contribuire alla pianificazione e alla promozione del turismo ambientale, in sinergia con lo sviluppo sostenibile del territorio laddove vi sono grandi potenziali dei quali spesso manca la consapevolezza o che non sono valorizzati al meglio: è la vera mission di EPTA – spiega Carla Salvatici –
Si tratta di situazioni in cui talvolta non sono presenti, all’interno degli Enti gestori, le competenze o le risorse umane necessarie per attuare piani specifici di sviluppo turistico.
In altri casi, le amministrazioni non considerano il turismo come un’attività economica di rilievo ma solo come un introito marginale”.
“Il nostro impegno va nella direzione della pianificazione e promozione del turismo ambientale in sinergia con lo sviluppo sostenibile del territorio – ci spiega Carla salvatici -“.
EPTA, collabora con le realtà interessate, in particolar modo quelle di piccole dimensioni, per aiutarle a comprendere meglio quale sia il potenziale del turismo ambientale e sostenibile e farne una risorsa importante per le comunità coinvolte.
“Per questo motivo – sottolinea la titolare di EPTA – ci occupiamo anche di formazione in ambito turistico, una formazione ad ampio raggio e con diverse modalità dedicata anche ai decisori e ai loro collaboratori, in modo da diffondere il più possibile la cultura del turismo anche fra chi è chiamato a fare scelte importanti per lo sviluppo di un territorio”.
Il lavoro di EPTA si basa una visione d’insieme, integrata e multidisciplinare, del territorio e delle sue esigenze, visione che costituisce il punto di forza dei progetti, grandi o piccoli che siano.
Dove necessario EPTA si appoggia alla sua rete di professionisti con cui collabora per la perfetta riuscita dei suoi progetti, una rete reale che si è concretizzata nel 2012 con la nascita di Progetto29, un network di professionisti e aziende che a vario titolo si occupano di turismo e di sviluppo territoriale.
Il turismo, spiegano in EPTA, è un risorsa economica di tutto rispetto che può portare a molte realtà locali un grande beneficio, in particolare a quelle di piccole dimensioni.
“Ogni località infatti ha il suo valore, un valore che può essere dato da una storia da raccontare, da una specialità gastronomica, dalle bellezze naturalistiche o da un’antica tradizione artigianale: basta saper cercare – spiega Carla Salvatici -.
Certo, a ogni località il suo turismo. Questo non va mai dimenticato, se si vuole che il turismo sia una risorsa e non un problema.
L’equilibrio prima di tutto, perché un turismo sbagliato fa danni assai maggiori dell’assenza di turismo”.
21 giugno 2013