sostenibilità – Sono architetti, designer, artisti, agricoltori, fashion e web designer, scrittori, professionisti, attivisti o semplici cittadini che in risposta alla crisi si riappropriano dello spazio urbano.
Come? Proponendo un progetto di parco in cui gli utenti sono co-responsabili della sua manutenzione; offrendo i propri terreni a giovani disoccupati per creare microimprese agricole o inventando oggetti di design usando materiali recuperati da una discarica.
Sono i cosiddetti “We-Traders“, cittadini che reagiscono alla crisi in vari ambiti della vita urbana, da quello economico a quello sociale e ambientale, con iniziative spesso trasversali.
Quella dei “We-Traders” é una tendenza in crescita che si merita una mostra. Dopo il successo e l’autentico bagno di folla a Madrid, dove la mostra è stata visitata da 20mila persone, fino al 15 giugno l’evento è di scena a Torino.
“We-Traders. Cedo crisi, offro città”, promossa e organizzata dal Goethe-Institut, è allestita nei nuovi spazi di Toolbox, a pochi minuti dalla stazione di Porta Nuova, in un’area industriale d’inizio Novecento abbandonata per anni e oggi trasformata in un grande distretto di coworking. In mostra sarà possibile vedere, toccare con mano e ascoltare le esperienze, i progetti, i sogni, i saperi e le idee di un gruppo di cittadini europei, tutti accomunati dal fatto di essere dei We-Traders.
La mostra mette in rete 25 We-Traders provenienti da Berlino, Lisbona, Madrid, Tolosa e Torino.
L’esposizione, nata dallo scambio tra questi soggetti e dagli incontri che hanno avuto fra loro, è un evento itinerante. Inaugurata al Matadero di Madrid il 31 gennaio é ora a Torino per poi fare tappa a Berlino, Lisbona e Tolosa.
La mostra si presenta come grande laboratorio di idee e di scambio e sarà luogo di un fitto calendario di eventi: proiezioni di cinema, corsi di orticoltura e stampa 3D, corsi di cucina e incontri tra esperti sui temi principali di crisi e città, per bambini e adulti.
A Torino la mostra sarà affiancata da ricerche artistiche che si misurano con il contesto sociale e le comunità che oggi abitano la città e vivono la crisi. Sarà visibile il grande tavolo di Michelangelo Pistoletto ideato per il progetto Love Difference – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea. Dreams’ Time Capsule, progetto in progress di Eva Frapiccini, permetterà di raccogliere e scambiare sogni e l’Archivio mobile di Stefano Boccalini raccoglierà e distribuirà idee, pensieri e progetti.
Insieme alle curatrici Angelika Fitz e Rose Epple, cinque co-curatori, numerosi partner e soprattutto i We-Traders, il Goethe-Institut ha voluto dare vita a un progetto che mette in atto lo scambio fra cittadini europei e valorizza il principio della partecipazione rendendolo fruibile in modo anche giocoso per un ampio pubblico.
La mostra diventa così una piazza mercato di saperi ed esperienze, un laboratorio nel quale il pubblico può imparare a coltivare un orto sul balcone di casa, ma anche contribuire a lanciare nuove proposte per spazi e progetti futuri.
26 maggio 2014