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Conai: in 15 anni evitate 100 nuove discariche

riciclo rifiuti In 15 anni è stata evitata la realizzazione di almeno 100 discariche, sono stati risparmiati 350 miliardi di kilowattora (kwH) di energia, e sono state ‘tagliate’ 125 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

E’ questa la fotografia scattata dal primo rapporto di sostenibilità – ‘Green economy report’ – presentato dal Conai (Consorzio per il recupero degli imballaggi), il più grande consorzio in Europa con 1,1 milioni di aziende iscritte che “oggi a livello nazionale garantisce il recupero di 3 imballaggi su 4”.

Il rapporto CONAI applica lo standard internazionale Global Reporting Initiative di ultima generazione (GRI-G4): attraverso il coinvolgimento diretto degli stakeholder sono stati identificati sei indicatori ritenuti chiave per definire le performance ambientali, sociali ed economiche di Conai.

Il rapporto, inoltre, è stato elaborato adottando un radicale cambiamento di prospettiva, ovvero rendicontando le performance a tre diversi livelli funzionali: a livello di organizzazione (impatto delle attività, degli uffici e dei dipendenti), a livello di Sistema (attività connesse al sistema dei consorzi COMIECO, CIAL, COREPLA, COREVE, RILEGNO, RICREA) e, infine, a livello di industria del riciclo (gli attori impegnati nel settore riciclo degli imballaggi, compresi i gestori indipendenti).                                                                                                     Elaborato in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, è nato così il primo “Green Economy Report” targato CONAI.

In 15 anni sono stati evitati …
In 15 anni di attività del sistema, la quota di imballaggi conferiti in discarica è passata da oltre due terzi a meno di un quarto, quella recuperata è passata dal 33% al 76,4%, evitando la costruzione di almeno di 100 discariche. Le tonnellate di rifiuti di imballaggio avviati a recupero nel 2012 sono state 8,6 milioni.
CONAI ha superato, fin dal 2004, l’obiettivo fissato dalla normativa europea in materia di recupero e, grazie alla filiera del riciclo, nel 2012 sono stati re-immessi nel ciclo produttivo 7,5 milioni di tonnellate di materie prime derivanti da rifiuti di imballaggio.

Il target del 55% di riciclo, previsto per il 2008, è stato raggiunto nel 2005 e si è attestato al 67% nel 2012. In termini di percentuale di riciclo, gli imballaggi in plastica hanno raggiunto il 37%, quelli in legno il 55%, quelli in alluminio il 59%, il vetro supera il 70%, l’acciaio il 75% e la carta l’85%.

Per il riciclo dei rifiuti di imballaggio, le previsioni al 2015 stimano un tasso medio di crescita annua di circa 1,5% con l’obiettivo di avviare a riciclo 7,7 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio raggiungendo un tasso di riciclo del 67,4%. Grazie al riciclo degli imballaggi, i kwH risparmiati in 15 anni sono stati 350 miliardi, un valore superiore alla domanda complessiva annuale di energia in Italia, così come 125 milioni sono state le tonnellate di emissioni di CO2 evitate.raccolta differenziara imballaggi

Investi 1 e ne ricavi 3 …
Secondo la ricerca commissionata alla società Althesys, a fronte dei 4,1 miliardi di euro di contributi versati dalle aziende consorziate, il recupero degli imballaggi dei sei materiali ha prodotto 15,2 miliardi di euro di benefici per il Paese: 5,3 miliardi i costi di smaltimento evitati, 1,5 miliardi i costi di emissioni di CO2, 2,4 miliardi il valore delle materie prime seconde recuperate tramite la raccolta differenziata, 535 milioni i costi evitati grazie alla prevenzione, 5,4 miliardi il valore dell’indotto della filiera raccolta e recupero. L’analisi costi-benefici presenta costi stimati in circa 4,1 miliardi di euro e benefici pari a circa 15,2 miliari.

Il saldo netto è, dunque, di circa 11,1 miliardi di euro, destinato a crescere nei prossimi anni grazie anche alle buone prospettive di aumento dei volumi di materiali raccolti nelle aree in ritardo e agli interventi nel campo della prevenzione dei rifiuti di imballaggio.

Materie prime seconde …
Proprio in un’ottica di “prevenzione” della riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi, CONAI ha focalizzato l’attività sulla prevenzione presso le imprese dell’approccio dalla culla alla culla, con l’obiettivo di risparmiare materie prime, riutilizzare gli imballaggi, usare materiale riciclato, ottimizzare la logistica, facilitare le attività di riciclo e semplificare gli imballaggi. Ciò ha permesso di ottenere  risultati significativi.

Gli imballaggi in plastica (circa il 18% sul totale dell’immesso al consumo nel 2012) hanno visto diminuire progressivamente il proprio peso unitario: fino al 50% per le bottiglie di PET con contestuale aumento della percentuale di materia riciclata  dal 10 al 30%. Anche per gli imballaggi in vetro (19% sul totale) la diminuzione del peso è stata del 20-30%. Analogo risultato per la carta (38% dell’immesso): il peso del cartone ondulato, ad esempio, è sceso del 7%.
Gli imballaggi in acciaio (4%) hanno avuto riduzioni di peso del 15% mentre una lattina di alluminio pesa oggi il 33% in meno.

Grazie alla re-immissione nel ciclo produttivo della materia prima seconda si evita inoltre il consumo di materie vergini. Grazie al sistema di riciclo è stato possibile risparmiare quasi 30 milioni di barili di petrolio, evitare il taglio di 300 milioni di alberi, risparmiare 1,5 milioni di tonnellate di sabbia, evitare il consumo di 43 milioni di tonnellate di materiali ferrosi e di 1.775 tonnellate di bauxite. Oltre a 111 milioni di metri cubi d’acqua solo nel 2012.

22 maggio 2014

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