filiere di compostaggio – La raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti, ‘umido’ e scarti verdi, è in costante crescita in Italia con 4,5 Mton raccolte nel 2012, pari al 38% dei rifiuti urbani differenziati.
A fronte di questa crescita si è assistito anche ad un aumento del sistema industriale di trattamento che vede attivi 252 impianti di compostaggio e 27 impianti di digestione aerobica e anaerobica.
Per creare figure professionali in grado fronteggiare le nuove tecnologie necessarie per sviluppare prodotti per l’agricoltura di alta qualità ambientale, prenderà avvio il prossimo mese di giugno, a Viterbo, sotto la responsabilità scientifica del prof. Andrea Vannini del Dipartimento DIBAF dell’Università della Tuscia, la Summer School sul tema “Le filere di compostaggio di nuova generazione: prodotti e processi al servizio dell’agricoltura”.
L’obiettivo è quello di trasferire ad un pubblico di tecnici e “decision makers” privati e pubblici, il nuovo punto di vista della digestione aerobica della matrice organica, che miri ad una produzione di bio – fertilizzanti di alta qualità per l’agricoltura, unita a processi sempre più “environmental friendly”.
Il percorso di complessive 64 ore, suddivise tra lezioni frontali e visite agli impianti, affronta compiutamente aspetti legislativi della disciplina rifiuti e fertilizzanti, inquadra le tipologie di impiantisca, fornendo elementi tecnici e di processo, informa sulla qualità dei prodotti ottenibile e sul loro utilizzo nelle diverse produzioni, ponendo sempre attenzione agli aspetti di sostenibilità ambientale.
La docenza sarà a cura dei maggiori tra esperti e ricercatori nazionali sulla disciplina rifiuti, con particolare riferimento alla gestione, trasformazione e utilizzo della matrice organica.
Le iscrizioni si chiuderanno il prossimo 12 giugno 2014. E’ previsto un numero massimo di 25 partecipanti.
I corsi sono organizzati dal dipartimento Dibaf dell’Università della Tuscia di Viterbo e dal CeFas, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Viterbo.
“La chiusura della filiera di compostaggio e la trasformazione del rifiuto organico in un prodotto allocabile e accettato dal mercato di riferimento risolve un anello debole della gestione della raccolta differenziata in Italia e rappresenta un dovere e una necessità per il raggiungimento degli obiettivi che l’Europa ha indicato per il 2020” afferma Andrea Vannini responsabile scientifico della Summer School.
Oggi in Italia, gli impianti di trattamento dei rifiuti organici hanno prodotto 1.313.000 ton di compost utilizzato per il 70% in agricoltura in pieno campo e il rimanente 30% è venduto per trasformazioni in prodotti per il giardinaggio e per la paesaggistica. Il percorso didattico della Summer School è di complessive 64 ore, suddivise tra lezioni frontali e visite agli impianti.
09 maggio 2014