ambiente – Secondo la legislazione approvata ieri dal Parlamento europeo, i paesi dell’UE dovranno ridurre dell’80% ed entro il 2019 l’utilizzo dei sacchetti di plastica più comuni e più inquinanti. Per raggiungere tale obiettivo, i deputati consigliano il ricorso a imposte, tasse, restrizioni o divieti di commercializzazione. L’inquinamento causato dai sacchetti di plastica rappresenta un grave problema ambientale, poiché inquina i bacini idrici e, in particolare, gli ecosistemi acquatici.
“I deputati oggi hanno votato per rafforzare in modo significativo i progetti di norme comunitarie volte a ridurre l’uso dei sacchetti di plastica, in particolare per includere obiettivi obbligatori europei di riduzione e l’obbligo di far pagare per i sacchetti di plastica costo. Come i paesi che hanno iniziato tale processo prima hanno dimostrato, ridurre drasticamente il consumo di questi sacchetti di smaltimento è un obiettivo facilmente raggiungibile con una politica coerente. Eliminando rapidamente tali sacchetti è una soluzione facilmente applicabile al problema pervasivo dei rifiuti plastici nell’ambiente,” ha dichiarato la relatrice Margrete Auken (Verdi/ALE, DK), la cui relazione è stata approvata con voti 539 voti a favore, 51 contrari e 72 astensioni.
Per i deputati, i sacchetti di plastica in materiale leggero, ovvero con uno spessore inferiore a 50 micron – la grande maggioranza dei sacchetti di plastica usati nell’UE – sono meno facilmente riutilizzabili dei sacchetti di spessore superiore e comportano un maggior rischio di essere gettati e quindi di inquinare l’ambiente.
Gli Stati membri dovranno almeno dimezzarne il consumo entro il 2017 e ridurlo dell’80% dopo due anni. Si possono utilizzare misure quali imposte, tasse, restrizioni o divieti di commercializzazione per evitare che i negozi forniscano gratis i sacchetti di plastica, fatta eccezione per quelli ultraleggeri, utilizzati per avvolgere alimenti sfusi come carne cruda, pesce e prodotti lattiero-caseari.
I sacchetti di plastica utilizzati per avvolgere alimenti come frutta, verdura e dolciumi dovranno essere sostituiti entro il 2019 da sacchetti di carta riciclata o sacchetti biodegradabili e compostabili. Secondo i deputati, in oltre, i requisiti per l’imballaggio compostabile e biodegradabile dovrebbero essere modificati.
Nel 2010, si stima che ogni cittadino UE abbia fatto uso di 198 sacchetti di plastica, il 90% dei quali erano leggeri. In futuro si prevede che il consumo di sacchetti di plastica sia destinato ad aumentare ulteriormente. Sulla base della valutazione d’impatto della Commissione, oltre otto miliardi di sacchetti di plastica sono stati gettati nel 2010 nell’Ue.
Il Parlamento ha votato in prima lettura al fine di garantire che il lavoro svolto nel corso di questo mandato possa essere ripreso dal nuovo Parlamento e utilizzato come base per ulteriori negoziati con gli Stati membri dell’UE.
17 aprile 2014