coltivazione OGM – I 28 paesi dell’Ue si dichiarano favorevoli alla proposta di legge che dà ai singoli stati membri la facoltà di scelta se autorizzare o meno la coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) sul proprio territorio.
Il confronto si è sviluppato ieri nel corso del Consiglio Ue ambiente. I rappresentanti dei 28 paesi hanno condiviso a larga maggioranza il testo presentato dalla presidenza greca di turno dell’Ue sulla base di quello preparato nel 2010 dalla Commissione Ue.
Significativo il passo in avanti compiuto dalla Germania, che sino a ieri faceva parte della minoranza contraria, e ora ha espresso la propria “riserva d’esame” in attesa che il governo tedesco adotti “entro giugno” una posizione chiara sulla questione ogm alla luce delle preoccupazioni dei cittadini”.
Solo un paese è rimasto fermamente contrario, il Belgio, altri stati hanno assunto posizioni più sfumate, in particolare Portogallo, Bulgaria e Polonia.
Forte sostegno a favore del testo di compromesso presentato dalla presidenza greca è stato espresso da paesi a favore della coltivazione degli OGM quali Spagna e Gran Bretagna, mentre la Francia ha presentato una sua proposta che, se pure va nella stessa direzione, rischierebbe di rallentare il processo decisionale.
Per Parigi si tratta di un quadro giuridico ‘più sicuro’ ma la maggioranza ha escluso la proposta che poggia su un sistema di autorizzazione a due livelli: uno Ue basato sul parere scientifico dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) e l’altro a livello nazionale, dove chi vuole coltivare uno degli ogm sulla lista dovrebbe chiedere il permesso allo stato in questione.
“Il tema OGM è delicato e controverso: per questo motivo è necessario un quadro legislativo chiaro che soddisfi pienamente l’Italia e tutti gli Stati membri dell’Unione Europea – ha dichiarato il ministro italiano dell’Ambiente Gianluca Galletti a Bruxelles – . Siamo dunque favorevoli alla riapertura della discussione che permetta di trovare un equilibrio tra il mantenimento del sistema di autorizzazione UE, basato su valutazione scientifica di rischi sanitari e ambientali e l’esigenza di garantire agli Stati la possibilità di vietare la coltivazione di OGM alla luce delle specifiche caratteristiche sul territorio”.
04 marzo 2014